M di Musica
Educare
Musica in gravidanza
Metodo Montessori
Educazione all'ascolto
Sviluppo
psico-motorio
Educazione sensoriale uditiva
Musica in gravidanza
Hai mai sentito parlare di rumori bianchi e di musica in gravidanza?
Molti studi sostengono che ascoltare la musica durante la gravidanza favorisca
lo sviluppo cognitivo del feto e che l’esposizione alla musica dal vivo incrementi l’attività celebrale del feto stesso; In particolare uno studio condotto dalla scuola
di medicina dell’università di Tel Aviv spiega i benefici dell’ascolto di musica classica per i bambini nati prematuramente. Fin dalla nascita i piccoli sanno riconoscere
i battiti musicali in ricordo del battito del cuore della mamma.
Per favorire il benessere mentale del feto è bene avere alcune accortezze:
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Il volume della musica dev’essere moderato, l’ideale è non superare i 70 decibel.
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Si consiglia l’ascolto di musica rilassante evitando ritmi troppo irrequieti che porterebbero all’agitazione del feto
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Il canto della madre unito alla musica rilassante è il mix preferito
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Se la musica ascoltata è di gradimento della madre questo porterà effetti benefici: la madre trasmetterà tranquillità al bambino
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È possibile ascoltare musica tramite l’utilizzo di semplici auricolari oppure poggiare le cuffie sul pancione per facilitare l’ascolto al feto: è bene non esporre direttamente alla musica per più di dieci minuti consecutivamente per volta.
Metodo Montessori
Maria Montessori iniziò i suoi esperimenti educativo-musicali nelle Case dei Bambini di San Lorenzo già dal 1907. Nel testo “Il metodo della pedagogia scientifica” dedica alcune pagine all’educazione musicale, parlando
della discriminazione dei suoni proprio nella parte dedicata all’educazione dei sensi.
Il linguaggio musicale, secondo Maria Montessori, deve essere stimolato attraverso specifiche attività. Oggi è riconosciuto che la musica rappresenti una componente importante nel progresso cognitivo del Bambino in quanto è in grado di sviluppare principi di libertà, autonomia, collaborazione e partecipazione. Nell’educazione montessoriana la musica è considerata come una forma di linguaggio utile
a stimolare lo sviluppo psichico e cognitivo al pari del linguaggio verbale,
essa favorisce l’ampliamento del vocabolario ( basta pensare, per esempio,
alla nomenclatura degli strumenti musicali). Come nelle altre discipline concepite dal metodo Montessori, anche nella musica si valorizzano tre aspetti fondamentali:
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la parte motoria cioè il coinvolgimento fisico del bambino
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la parte sensoriale cioè la stimolazione della sensibilità ai vari stimoli attraverso mirate attività
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parte dell’ascolto cioè l’attenzione da parte del bambino verso i vari suoni
La stimolazione omogenea e contemporanea di questi tre aspetti è in grado
di migliorare il suo modo di relazionarsi con gli altri e l’ambiente che lo circonda.
Educazione all'ascolto
Ascoltare è una delle quattro facoltà specifiche dell’uomo, insieme al parlare, leggere e scrivere. Come per le altre, anche la capacità di ascoltare si sviluppa
da bambini. Ascoltando una voce, un suono, una parola il bambino apprende.
Si parla di educazione all’ascolto quando l’abilità è stimolata volutamente
nel tempo.
L’ascoltare va di pari passo con la capacità di attenzione. I primi che devono mettersi in ascolto dei bambini sono i genitori e gli educatori stessi, infatti, un bambino esprime il mondo che vive e vede attraverso le sue figure di riferimento.
Se i bambini si sentiranno ascoltati impareranno a loro volta ad ascoltare.
Dare l’esempio è la prima regola dell’apprendimento.
Un genitore che ascolta musica in casa aiuterà il figlio ad abituarsi al suo ascolto.
Il piacere di ascoltare musica parte, nella maggior parte dei casi, proprio dal piacere dei genitori.
Bisogna ricordare che quanta più bellezza si mette a disposizione del bambino, tanti più stimoli buoni si trasformeranno in pensieri, emozioni ed azioni pulite.
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Sviluppo psico-motorio
Lo sviluppo psicomotorio è in sé un processo affascinante interpretato come
un intreccio complesso e continuo fra sviluppo sensoriale, motorio, cognitivo, relazionale, emotivo e sociale. Nei primi anni di vita si considera lo sviluppo psicomotorio all’interno di quattro fasi di sviluppo secondo fasce d’età: 0-3 mesi, 3-6 mesi, 6-9 mesi, 9-12/18 mesi. Ognuna di queste fasi raccoglie “compiti evolutivi” integrati (sensoriali, motori, cognitivi, relazionali e sociali). Per compiti evolutivi
si intendono le abilità funzionali che maturano nelle varie fasi dello sviluppo
del bambino.
Spesso si pensa al movimento e alla musica come se fossero due entità separate, ma importanti ricerche scientifiche hanno dimostrato l’esatto contrario!
Le attività di libera interpretazione ritmico-motoria facilitano lo sviluppo del senso ritmico spontaneo; infatti i giochi e le esperienze di improvvisazione gestuale-motoria traggono vantaggio se organizzate in modo ritmato.
Non bisogna dimenticare inoltre che il bambino che sperimenta il connubio
tra psicomotricità e musica avrà un feedback di arricchimento emotivo, relazionale
e di esperienze cinestetiche senza eguali e precedenti. Questa unione di esperienze può inoltre facilitare la relazione educativa, favorendo la scoperta della realtà fisica, delle emozioni e della condivisione.
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Educazione sensoriale uditiva
Un’educazione dell’udito, se parte dalla “immobilità” per andare alla percezione dei rumori o suoni provocati da movimenti, parte dal “silenzio”. Il silenzio è pure la ricerca di sforzi collettivi perché per ottenerlo in un ambiente occorre che tutte le cose (o persone) in esso contenute siano in assoluta immobilità.
L’educazione sensoriale come fondamento dello sviluppo integrale dell’Uomo (sensoriale, affettivo, intellettuale) è particolarmente approfondita dal filosofo e musicista belga Edgar Willems.
Willems afferma che i progressi in campo psicologico, fisiologico, pedagogico, aprono prospettive del tutto nuove all’apprendimento musicale, che finalmente può essere fondato su basi scientifiche, che soddisfino l’intero funzionamento della psiche umana. Occorrono materiali adatti, per vivere una concreta esperienza uditiva, non alterata dall’intervento della mente.
Il materiale per l’ascolto deve essere “abbondante e vario” in quanto esso è il tramite tra Uomo e Conoscenza, strumento di un incontro concreto attraverso il quale può essere risvegliato il pensiero astratto.
Per risvegliare il pensiero musicale nell’uomo occorre educare l’udito, perché impari a riconoscere le più lievi variazioni sonore.
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